31.3.1998 Terza ordinanza del Ministro dell'Interno che proroga lo stato di emergenza ed i poteri straordinari al Presidente della Regione ed al Prefetto di Napoli fino al 31.12.1998
Nel luglio del 1998 la Commissione Bicamerale redige il documento finale le cui conclusioni così recitano:
"L'insieme delle problematiche affrontate sin qui offrono un quadro sicuramente grave per i diversi profili: programmatorio, gestionale, sanitario e criminale. La Campania è tuttora in una fase emergenziale per quanto concerne lo smaltimento dei propri rifiuti, e gli interventi attuati sinora non hanno le caratteristiche necessarie per poter superare tale fase.
Certo, si dà atto che il prefetto di Napoli, commissario di Governo per l'emergenza smaltimento, sta effettivamente ricercando siti idonei per poter coprire le necessità di smaltimento dei rifiuti prodotti nella regione; tale attività tuttavia - nonostante corrisponda a ciò che viene a lui richiesto dalle ordinanze della Presidenza del Consiglio dei ministri - non può però essere che provvisoria, nell'attesa di una nuova politica dei rifiuti. Inoltre, le scelte operative commissariali si scontrano con l'indisponibilità di alcune amministrazioni comunali ad accogliere l'insediamento di nuove discariche sul proprio territorio.
Ma, al momento, questa sembra essere l'unica strada possibile per i rifiuti solidi urbani prodotti in Campania, giacché - come si è visto - la raccolta differenziata da destinare al riciclaggio è attualmente limitata a pochi comuni, anche se di rilevanti dimensioni come Napoli e Salerno. Il piano regionale di smaltimento - emanato dal presidente della regione Campania, commissario di Governo alla predisposizione del piano - non sembra offrire quelle soluzioni concrete e di forte impatto che la situazione richiede.
Com'è stato già evidenziato, il piano regionale manca di individuare numerosi impianti di smaltimento e fornisce elementi di previsione in materia di raccolta differenziata che non risultano basati su alcuna politica effettiva. Il discorso, peraltro, riguarda anche altre tipologie di rifiuti - come gli industriali e gli ospedalieri - per le quali non è dato rinvenire alcuna concreta previsione di realizzazione di impianti di smaltimento.
La Commissione esprime viva preoccupazione per tale stato di cose, che potrebbe determinare il protrarsi della situazione di emergenza senza però offrire concretamente soluzioni operative. Ritiene, pertanto, opportuno richiedere al presidente della regione Campania, commissario di Governo alla predisposizione del piano di smaltimento, un'attivazione straordinaria perchè in tempi rapidi si possano riempire i vuoti di programmazione, per offrire un futuro certo alle necessità di smaltimento dei rifiuti in Campania."
25.2.1999 Quarta ordinanza del Ministro dell'Interno che proroga lo stato di emergenza ed i poteri straordinari al Presidente della Regione ed al Prefetto di Napoli fino al 31.12.1999
E’ di questi anni un buco che al momento non riesco a colmare, in questi anni infatti si è espletata la gara europea per l'affidamento del ciclo dei rifiuti e la realizzazione delle previsioni del Piano. Ed ecco il buco! Tra quanto programmato nel piano e quanto realizzato poi dalla FIBE c’è una bella differenza, numero di impianti diversi, localizzazioni diverse…cosa è successo? Come è successo? Deve essere colpa di questo famoso contratto che non sono mai riuscito a leggere.
25.2.1999 Giulio Facchi, bergamasco, già Assessore all’Ambiente della Provincia di Milano, viene nominato sub-commissario alla raccolta differenziata.
E’ il buon Giulio uno dei protagonisti in questi anni della brutta vicenda dei 160 miliardi di lire per automezzi acquistati con fondi POR per la raccolta differenziata. Molti di questi mezzi non sono stati mai usati, una sessantina di mezzi sono stati rubati, molti non sono neppure utilizzati, molti altri sarebbero stati affidati a società private, a loro volta pagate dai comuni per i servizi a questi resi .
Sempre di questi anni 1999-2000 è la vicenda dei Lavoratori Socialmente utili assunti nel giro di un paio di anni a tempo indeterminato senza fare nulla! Infatti come dichiara anche Catenacci in un audizione parlamentare: "dei 2.316 LSU, se 200 lavorano è un miracolo. Gli altri non fanno niente e me lo contestano. Quando vengono con i sindacati mi dicono che sono un padre di famiglia e non dovrei consentire che loro uscendo vadano al bar a giocare con gli amici, dove magari spendono tutti i soldi a zecchinetta"… "a tali maestranze si eroga uno stipendio mensile di Federambiente, superiore a 1.700 euro al mese e per 14 mensilità"… "Siamo riusciti a creare alcune occasioni di lavoro effettivo per tali persone; la situazione è leggermente migliorata, ma se oggi lavorano 500 o 600 operai è già un miracolo. Gli altri continuano a non fare nulla, perché i comuni e le province, su cui grava l'onere principale di avviare la raccolta differenziata, non hanno fatto alcunché; anzi, molti comuni hanno stipulato contratti con società o cooperative, le quali hanno assunto altre persone, molto spesso delinquenti; insomma, invece di utilizzare i 2.316 operai, le comunità locali assumono quasi sempre pregiudicati, per cui i nostri uffici pullulano di personaggi strani e, se dovessimo chiedere loro il certificato penale, ci spaventeremmo"
21.12.1999 Quinta ordinanza del Ministro dell'Interno che proroga lo stato di emergenza ed i poteri straordinari al Presidente della Regione, al Prefetto di Napoli e al sub- commissario per la raccolta differenziata fino al 31.12.2000.
Nel luglio del 1998 la Commissione Bicamerale redige il documento finale le cui conclusioni così recitano:
"L'insieme delle problematiche affrontate sin qui offrono un quadro sicuramente grave per i diversi profili: programmatorio, gestionale, sanitario e criminale. La Campania è tuttora in una fase emergenziale per quanto concerne lo smaltimento dei propri rifiuti, e gli interventi attuati sinora non hanno le caratteristiche necessarie per poter superare tale fase.
Certo, si dà atto che il prefetto di Napoli, commissario di Governo per l'emergenza smaltimento, sta effettivamente ricercando siti idonei per poter coprire le necessità di smaltimento dei rifiuti prodotti nella regione; tale attività tuttavia - nonostante corrisponda a ciò che viene a lui richiesto dalle ordinanze della Presidenza del Consiglio dei ministri - non può però essere che provvisoria, nell'attesa di una nuova politica dei rifiuti. Inoltre, le scelte operative commissariali si scontrano con l'indisponibilità di alcune amministrazioni comunali ad accogliere l'insediamento di nuove discariche sul proprio territorio.
Ma, al momento, questa sembra essere l'unica strada possibile per i rifiuti solidi urbani prodotti in Campania, giacché - come si è visto - la raccolta differenziata da destinare al riciclaggio è attualmente limitata a pochi comuni, anche se di rilevanti dimensioni come Napoli e Salerno. Il piano regionale di smaltimento - emanato dal presidente della regione Campania, commissario di Governo alla predisposizione del piano - non sembra offrire quelle soluzioni concrete e di forte impatto che la situazione richiede.
Com'è stato già evidenziato, il piano regionale manca di individuare numerosi impianti di smaltimento e fornisce elementi di previsione in materia di raccolta differenziata che non risultano basati su alcuna politica effettiva. Il discorso, peraltro, riguarda anche altre tipologie di rifiuti - come gli industriali e gli ospedalieri - per le quali non è dato rinvenire alcuna concreta previsione di realizzazione di impianti di smaltimento.
La Commissione esprime viva preoccupazione per tale stato di cose, che potrebbe determinare il protrarsi della situazione di emergenza senza però offrire concretamente soluzioni operative. Ritiene, pertanto, opportuno richiedere al presidente della regione Campania, commissario di Governo alla predisposizione del piano di smaltimento, un'attivazione straordinaria perchè in tempi rapidi si possano riempire i vuoti di programmazione, per offrire un futuro certo alle necessità di smaltimento dei rifiuti in Campania."
25.2.1999 Quarta ordinanza del Ministro dell'Interno che proroga lo stato di emergenza ed i poteri straordinari al Presidente della Regione ed al Prefetto di Napoli fino al 31.12.1999
E’ di questi anni un buco che al momento non riesco a colmare, in questi anni infatti si è espletata la gara europea per l'affidamento del ciclo dei rifiuti e la realizzazione delle previsioni del Piano. Ed ecco il buco! Tra quanto programmato nel piano e quanto realizzato poi dalla FIBE c’è una bella differenza, numero di impianti diversi, localizzazioni diverse…cosa è successo? Come è successo? Deve essere colpa di questo famoso contratto che non sono mai riuscito a leggere.
25.2.1999 Giulio Facchi, bergamasco, già Assessore all’Ambiente della Provincia di Milano, viene nominato sub-commissario alla raccolta differenziata.
E’ il buon Giulio uno dei protagonisti in questi anni della brutta vicenda dei 160 miliardi di lire per automezzi acquistati con fondi POR per la raccolta differenziata. Molti di questi mezzi non sono stati mai usati, una sessantina di mezzi sono stati rubati, molti non sono neppure utilizzati, molti altri sarebbero stati affidati a società private, a loro volta pagate dai comuni per i servizi a questi resi .
Sempre di questi anni 1999-2000 è la vicenda dei Lavoratori Socialmente utili assunti nel giro di un paio di anni a tempo indeterminato senza fare nulla! Infatti come dichiara anche Catenacci in un audizione parlamentare: "dei 2.316 LSU, se 200 lavorano è un miracolo. Gli altri non fanno niente e me lo contestano. Quando vengono con i sindacati mi dicono che sono un padre di famiglia e non dovrei consentire che loro uscendo vadano al bar a giocare con gli amici, dove magari spendono tutti i soldi a zecchinetta"… "a tali maestranze si eroga uno stipendio mensile di Federambiente, superiore a 1.700 euro al mese e per 14 mensilità"… "Siamo riusciti a creare alcune occasioni di lavoro effettivo per tali persone; la situazione è leggermente migliorata, ma se oggi lavorano 500 o 600 operai è già un miracolo. Gli altri continuano a non fare nulla, perché i comuni e le province, su cui grava l'onere principale di avviare la raccolta differenziata, non hanno fatto alcunché; anzi, molti comuni hanno stipulato contratti con società o cooperative, le quali hanno assunto altre persone, molto spesso delinquenti; insomma, invece di utilizzare i 2.316 operai, le comunità locali assumono quasi sempre pregiudicati, per cui i nostri uffici pullulano di personaggi strani e, se dovessimo chiedere loro il certificato penale, ci spaventeremmo"
21.12.1999 Quinta ordinanza del Ministro dell'Interno che proroga lo stato di emergenza ed i poteri straordinari al Presidente della Regione, al Prefetto di Napoli e al sub- commissario per la raccolta differenziata fino al 31.12.2000.
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