sabato, ottobre 21, 2006

2001 Odissea nei rifiuti - l'errore storico

Premessa
Per meglio comprendere la questione bisogna ricordare che nel 2000, pochi mesi dopo che la Fibe si è aggiudicata le gare, la giunta Bassolino sostituisce quella Rastrelli di opposto schieramento politico. Nel campo dei rifiuti, la nuova giunta sceglie la continuità: decide, infatti, di non stravolgere il piano tracciato, ma di tentare di condizionarne lo sviluppo.
Per quanto riguarda lo smaltimento, significa l'imposizione di una presenza attiva della mano pubblica nel settore, attraverso un tira e molla di autorizzazioni richieste e concessioni negate o solo parzialmente date.
Con un sistema di discariche in mano pubblica, la Fibe, una volta ricevuti i sussidi per il conferimento, avrebbe poi dovuto restituirli allo stesso soggetto pubblico proprietario delle nuove discariche per il conferimento della Fos e dei sovvalli.
La Fibe Spa è comunque assegnataria del servizio di smaltimento rifiuti, dal 2000 per il territorio di Napoli e dal 2001 per il resto della Regione. La caratteristica peculiare del contratto che lega Fibe e Regione Campania è nelle stesse premesse: tutto il rifiuto prodotto in Regione va conferito nei sette impianti disponibili per la produzione di combustibile da rifiuto (Cdr).
Dal momento del conferimento, la Fibe ne diviene proprietaria a tutti gli effetti.
In realtà i primi impianti iniziano a funzionare soltanto nell'estate del 2001 ed i sette impianti entrano in funzione a regime soltanto nel maggio del 2003 con l'apertura dell'impianto di Battipaglia
22.12.2000 Sesta ordinanza (n. 3100) del Ministro dell'Interno che proroga lo stato di emergenza ed i poteri straordinari al Presidente della Regione, fino alla cessazione dello stato di emergenza.
Dicevo nel titolo
Bene ecco l'errore storico, anche se non sono riuscito per il momento a recuperare materiale in proposito, ricordo con chiarezza che lo slogan di quel periodo di Bassolino e company era niente più discariche in Campania, ma davvero? E come? Ma che magia. Insomma in un momento di estrema difficoltà, che il prefetto Ferrigno un mese prima era andato ad esporre chiaramente alla commossione Bicamerale, il Commissario lascia in braghe di tela tutti i Comuni della Provincia di Napoli e Salerno il 70% della produzione rifiuti in Campania.
16.1.2001 Scoppia l’emergenza nelle province di Napoli e Salerno in seguito alla chiusura delle discariche di Tufino (Na) e Parapoti (Sa).
Scoppia la moda dei siti di stoccaggio provvisori realizzati dai Comuni ai sensi dell'art.14 del D.Lgs. n. 22/97, siti spesso improvvisati, con scarse garanzie ambientali, e purtroppo spesso su suoli di privati con conseguenti contratti di fitto a carico della comunità, se ne costruisco oltre 200 all'incirca uno per ogni Comune.